Non avete ancora visitato la mostra Don't shoot the painter" alla Gam di Milano? Niente paura, siete ancora in tempo a rimediare a questa omissione: la mostra, infatti, rimarrà aperta alla Galleria d'Arte Moderna di Milano fino a domenica 4 ottobre.
Chi ci segue sa già che Wallpepper®, il nostro amatissimo brand di carte da parati d'autore, è stato sponsor tecnico di questo evento: un impegno e una sfida in cui il nostro Diego Locatelli, fondatore e titolare di Spazio81, si è buttato anima e corpo, sicuro che sarebbe stata un'avventura straordinaria!
Ma cos'ha fatto in concreto il team guidato da Locatelli?
«Avvalendoci della padronanza delle tecniche digitali e di stampa di Spazio81 e del know-how di Wallpepper® abbiamo dato vita a una sorta di mondo parallelo», spiega con entusiasmo il titolare di Spazio81. «Le pareti delle splendide sale in cui sono esposti i dipinti della UBS Art Collection sono state infatti tappezzate con le fotografie che riproducono le sale della Galleria d'Arte Moderna così come appaiono quando ospitano la collezione permanente del museo. Un eccezionale gioco di sovrapposizioni capace, davvero, di lasciare a bocca aperta il visitatore».
È trattato di un lavoro arduo, molto complesso ma dal risultato spettacolare.
«Attraversando le varie sale si ha la sensazione di essere sospesi in una dimensione senza tempo dove lo spazio è una illusione più che una solida realtà», conclude Locatelli. In mostra, visibili per la prima volta al pubblico italiano, ci sono oltre 100 tra le maggiori opere della UBS Art Collection dagli anni Sessanta ad oggi. Potrete ammirare le opere di John Baldessari, Damien Hirst, Jean Michel Basquiat, Alice Channer, Hiroshi Sugimoto e di tanti altri artisti, in un vero e proprio viaggio esplorativo nella pittura contemporanea che passa attraverso temi cardine come il paesaggio, il ritratto, la figura umana, l'astrazione...
I responsabili del progetto hanno dimostrato di apprezzare molto il contributo di Diego Locatelli e del suo team: qui sotto, ecco il meraviglioso catalogo della mostra che hanno donato a Diego Locatelli. Leggete la dedica...potete biasimarci se ci sentiamo fieri di noi stessi?