Mercoledì 11 novembre alle 19.00, presso lo Studio Lombard DCA di Milano, la talentuosa fotografa Marina Alessi, da tempo affezionata cliente di Spazio81, inaugura la sua nuova dal titolo "Partita doppia".
«Già il titolo dice tutto», precisa Marina. «Ogni opera esposta, infatti, contiene la creatività di due artisti, la mia e quella del soggetto ritratto. Abbiamo giocato un match a quattro mani, insomma, creando, lo spero, un cocktail di grande effetto».
Risultato sicuramente raggiunto: gli otto ritratti fotografici in bianco e nero di altrettanti affermati artisti (Alberto Casiraghy, Laura Federici, Zelda Sartori, Francesca Zoboli, Guido Scarabottolo, Chiara Passigli, Chiara Belloni e Lena Salvatori) sono stati arricchiti dall'arte stessa dei protagonisti, in una singolare fusione di creatività e talento.
«Ho lasciato a ciascun artista la possibilità di scegliere se, nel proprio ritratto, usare il colore o conservare l'uniformità del bianco e nero», spiega la Alessi. «Proprio per garantire loro la massima libertà d'espressione».
Colpisce la scelta della fotografa, romana di nascita ma milanese di adozione («Adoro Milano, la considero la città delle opportunità, il luogo in cui i sogni si realizzano») di usare uno sfondo bianco per i suoi ritratti d'artista... «Si tratta di una decisione ben ponderata», afferma. «Su questa neutralità, volontaria lacuna dell'immagine, può secondo me nascere l'incrocio, il gioco, l'interpretazione di se stessi. Ho anche creato foto "sbilanciate" per lasciare all'altro più spazio per intervenire».
Parla con entusiasmo Marina del suo lavoro: un entusiasmo che nasce dall'amore per la fotografia, un amore che, dopo tre decenni di fiorente attività, continua ad appassionarla, a sfidarla a fare sempre meglio, a tentare nuove strade.
«Sono una fotografa ritrattista», precisa: «Adoro fotografare facce, non oggetti. L'universo intero sta dentro ogni singolo volto, tutti i misteri, i segreti, gli abissi e le vette del cuore umano...ecco, sono lì, pronti ad essere colti e immortalati dalla macchina fotografica».
Nel corso degli anni, la Alessi ha puntato il suo obiettivo sui protagonisti del mondo del teatro, del cinema e della cultura, seguendoli sui set e nella vita come ritrattista e fotografa di scena. Dato che ama le sfide e inoltrarsi in territori poco conosciuti, è una dei pochi fotografi al mondo ad utilizzare (con risultati straordinari) la Polaroid Giant Camera dell’agenzia Photomovie, la gigantesca macchina fotografica, costruita in soli 5 esemplari, che permette, grazie alle sue dimensioni (un metro e mezzo di altezza per due, un quintale di legno e di ottone!), la realizzazione di ritratti in formato 50×60: veri e propri pezzi unici.
«Con la Giant non hai spazio per tentativi ed errori», ci fa notare. «Devi studiare l'inquadratura, vederla nelle tua mente, immaginarla prima anche solo di pensare di sfiorare l'otturatore, dato che con questa gigantesca macchina ogni volta che scatti...bum! Ecco duecento euro che se ne vanno, perché il costo della pellicola è proibitivo».
Nell'epoca del digitale, perché scegliere ancora la "schiavitù" della pellicola?
«E' un mondo a parte...Non basterebbe un trattato in dodici volumi per spiegare cosa spinge un fotografo a misurarsi con la Giant... Quello che posso dire è che, anche quando mi affido alla tecnologia digitale, mantengo lo stesso approccio: potrei fare mille scatti e sperare che quello giusto sia nel mucchio, ma mi è rimasto una sorta di riflesso condizionato... La ricerca del "Buona la prima!", che mi impone di arrivare allo scatto preparata».
Con gli otto artisti di "Partita doppia", Marina Alessi, come è sua abitudine, ha cercato di stabilire una connessione scambiando quattro chiacchiere prima di iniziare la sessione fotografica.
«Mi sono sforzata, nel poco tempo che avevamo a disposizione, di carpire il tratto distintivo della loro personalità e quindi di "catturarlo" nella fotografia. Faccio un esempio: Zelda Sartori è una persona delicata, timida... Quando l'ho vista nascondere il viso nella mano ho premuto l'otturatore, convinta di avere colto in quel gesto la sua essenza peculiare. Il lavoro del fotografo non si esaurisce certo con lo scatto. Dopo la creazione arriva il momento forse più delicato, quando il fotografo deve affidarsi ai tecnici dell'elaborazione dell'immagine per consegnare la sua opera al mondo.
«Per fortuna per questo che c'è la squadra di Spazio81!», esclama Marina Alessi. «Io sono abituata a lavorare con la vostra Laura Cocco, con la quale c'è un'intesa che oserei definire perfetta. Laura riesce a capire al volo quello che voglio ottenere con ciascuna foto, il risultato che ho in mente. Sa consigliarmi sul tipo di carta da usare, con professionalità e grande competenza. Il rapporto di estrema fiducia che ho con Laura mi ha permesso, durante la preparazione di ""Partita doppia"", di lavorare praticamente a distanza, comunicando via e-mail, perché avevo tempi strettissimi. Avrei potuto affidarmi così nelle mani di qualcun altro? La risposta è scontata..."". I nove ritratti della mostra di Marina Alessi (la nona opera è un autoritratto) stampati da Spazio81 con la raffinata tecnica Fine-Art Giclée Classic e montati su cartoncino, si potranno ammirare allo Studio Lombard DCA, viale Premuda 46, Milano, fino al 20 gennaio 2016.