Napoli rende omaggio a un suo grande figlio, Mimmo Jodice, uno degli indiscussi maestri della fotografia contemporanea: al museo Madre del capoluogo campano si apre infatti giovedì 23 giugno "Attesa", la più ampia retrospettiva mai dedicata all'artista. Mimmo Jodice che, ricordiamolo, è da molti anni cliente affezionato del laboratorio di Spazio81, ha affidato ai nostri tecnici la stampa e il montaggio delle splendide opere che compongono il lungo e affascinante percorso della sua mostra. Si tratta di più di centoventi fotografie stampate con tecnica Pigmented True Black Fine-Art Giclée, il meglio del meglio allo stato dell'arte, su pregiata carta Silver Rag, la carta che più di ogni altra si avvicina alla vecchia manifattura baritata tanto cara all'artista. Per quanto riguarda le cornici, Mimmo Jodice ha scelto per 77 delle sue opere l'eleganza e l'essenzialità dell'alluminio Art Frame nero con plexi antigraffio. La preparazione di questa speciale retrospettiva ha regalato negli ultimi mesi alla squadra di Spazio81 il piacere di ricevere numerose visite del grande Mimmo nel nostro quartier generale nel cuore del Tortona District, un'autentica emozione e un privilegio per noi innamorati della grande Fotografia di cui Jodice è maestro e cultore! In questa imperdibile retrospettiva sono proposti, in un percorso appositamente concepito per gli spazi del museo, tutti i più importanti cicli fotografici di Jodice – dedicati al mondo antico, alla natura morta, alla dimensione urbana, al rapporto con la storia dell’arte – in cui si articolano i principali aspetti e temi della sua ricerca: le radici culturali del Mediterraneo, le epifanie del quotidiano, l’astrazione delle metropoli contemporanee (poste a confronto con l’incanto del paesaggio naturale), la relazione fra tensione metafisica e dimensione della cronaca e una sezione dedicata ai suoi lavori di matrice sociale e di impegno civile degli anni Sessanta e Settanta. «Nelle sue diverse sezioni, fra loro connesse, la mostra evoca un tempo circolare, ciclicamente ritornante su se stesso, sulle sue ragioni fondanti e sui suoi motivi ispiratori, da cui affiora una vera e propria “realtà fotografica"», scrive Andrea Viliani, curatore della mostra-evento che resterà aperta fino al 24 ottobre 2016.