Il nostro amico e protetto, Giulio Romito, che con la sponsorizzazione, tra gli altri, di Spazio81 e Wallpepper®, stava partecipando a scopo benefico alla massacrante impresa motociclistica chiamata Mongol Rally, ci ha appena comunicato che, a dispetto di tutti i suoi sforzi, la sfortuna ha avuto la meglio. La sua coraggiosa impresa iniziata lo scorso 12 luglio è  naufragata nel bel mezzo del nulla. La sua amata motocicletta lo ha tradito, lasciandolo a piedi nel desolato Kazakistan, lo stato transcontinentale a cavallo tra Europa ed Asia, ex repubblica sovietica.

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Nelle righe che seguono, Giulio racconta da par suo la fine di un sogno: poche parole, nessuna recriminazione. La squadra di Spazio81 si stringe a lui, augurandogli un buon ritorno a casa con la certezza che la sua formidabile impresa continuerà altrove. Gli uomini come Giulio Romito non smettono mai di sognare, non smettono mai di provarci, perché ogni fallimento è solo un altro muro da abbattere, una nuova sfida da vincere...

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«Niente da fare. Ho provato tutte le strade possibili ed immaginabili: un motore rigenerato dall'ucraina, 6000 email all'ambasciata per allungare il visto, 8000 mail per avere i pezzi in tempo, un tornitore per creare il pezzo...nulla...Ho valutato anche l'ipotesi di lasciare la moto qui, farla riparare e continuare l'anno prossimo ma l'importazione temporanea dura solo due mesi. Insomma, GAME OVER. Oggi avvio la procedura per la spedizione. Dovrò svuotare la moto da tutti i liquidi pericolosi (benzina e liquido di raffreddamento), rimuovere la batteria, impacchettare la moto, portarla dallo spedizioniere e compilare una tonnellata di documenti. E così sia».
Sotto, è il 12 luglio in via Zumbini, a Milano: Giulio Romito si accommiata da Diego Locatelli, fondatore di Spazio81, direttore di Wallpepper®, nonché appassionato centauro, prima di iniziare la sua avventura sportiva.

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Avventura sportiva, certo, ma soprattutto umana: Giulio, che ci ha tenuto costantemente aggiornati sulle sue vicissitudini dalle pagine di Facebook, sebbene abbia dovuto interrompere la sua impresa a poca distanza dal traguardo, si rifiuta di definirla un insuccesso.
«Ho vissuto esperienze indimenticabili, ho incontrato persone straordinarie, appreso lezioni di vita che mi hanno reso un uomo diverso, un essere umano migliore... Porterò per sempre con me il ricordo di tutto questo e mi sento privilegiato per averlo potuto vivere».
Il fotografo-centauro, che rientrerà in Italia sabato, non vede l'ora di scoprire anche quanti fondi è riuscito a raccogliere per il progetto "gocciaAgoccia" della ONG GVC-Italia, a cui aveva dedicato la sua impresa sportiva.

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«Appena avrò finito i conteggi, li comunicherò a voi di Spazio81 e a tutti gli sponsor», ha promesso. Ogni euro raccolto servirà a portare acqua soprattutto alle popolazioni siriane sconvolte dalla guerra.
«Dopo aver attraversato con la mia motocicletta alcuni tra i luoghi più desolati del pianeta», ha confessato Romito, «Ho compreso ancora meglio l'importanza dell'acqua ma soprattutto, ho potuto vedere con i miei occhi quanto straordinarie sono le persone che non hanno nulla di tutto quello che noi diamo per scontato, perchè, meno si possiede a livello materiale, più si diventa ricchi di ciò che conta davvero... l'umanità».