È un momento d'oro per Montserrat Diaz: l'artista, nata nella assolata Malaga, nel cuore caliente dell'Andalusia, ma da anni residente a Milano, è diventata una sorta di asso pigliatutto. Infatti, non solo la Diaz, che si affida ai nostri tecnici per la stampa e il montaggio delle sue opere, ha avuto la soddisfazione di avere una sua immagine scelta dalla direzione di Paratissima per la grafica del catalogo della tredicesima edizione svoltasi da poco, ma con la sua partecipazione alla vetrina torinese dedicata ai talenti emergenti dell'arte internazionale le sue opere della serie "Ritratti senz'anima" si sono aggiudicate ben due premi molto ambiti, il premio MAUTO e il premio Bonetti. Per Montserrat Diaz i tecnici di Spazio81 hanno stampato le sue evocative immagini su carta fotografica perlata, montando le più grandi su Leger MDF da due centimetri con bordo bianco, le altre su kapaplast con cornice light bianca.
Come vincitrice dei premi sopra menzionati, Montserrat Diaz potrà esporre il suo progetto "Ritratti senz'anima" al Museo MAUTO di Torino il prossimo 23 novembre e avrà una mostra personale della durata di un mese a lei dedicata nel 2018 alla Galleria del Design Bonetti, sempre a Torino.
Ma non finisce qui il suo momento d'oro: sabato 18 novembre si alza il sipario su "Declare My Shadow" una Bi_personale che la Diaz dividerà con la collega Alexi Paladino e che sarà visitabile tutti i giorni fino al 26 novembre 2017 presso la Sala Messina, via Calderai 52, a Giarre, in provincia di Catania.
Il percorso della mostra siciliana prevede l'esplorazione dell'Ombra intesa in senso junghiano: l'ombra cioè quella zona della psiche che l'individuo non vuole vedere ma che, proprio come un'ombra, lo segue dappertutto.
Il fascino delle immagini surrealiste a cui dà vita l'artista spagnola, che solo nel 2014 ha scelto la fotografia come mezzo attraverso il quale esprimere se stessa, scaturisce principalmente dal fatto che attraverso i suoi scatti, sapientemente elaborati, la Diaz riesce a catturare il mondo onirico e a renderlo "reale".
«I sogni sono una rielaborazione della vita vissuta e nel fotomontaggio che uso per creare le mie opere avviene un processo analogo», spiega Montserrat. «Utilizzando dei pezzi di immagini appartenenti a diverse fotografie che ritraggono momenti reali, ottengo infine un'immagine nuova che non ha il compito di documentare la realtà ma quello di svegliare nell'osservatore delle sensazioni latenti e perturbanti».
Per i suoi immaginifici lavori prende spunto dalla letteratura ispanoamericana studiata all'università, più che alla fotografia: «Amo il realismo magico e il fantastico di Borges», confessa infatti.
Con la serie "Ritratto senz'anima", composta da tre ritratti rappresentanti la nuova generazione, Montserrat interpreta la scomparsa del contatto visivo nella comunicazione attraverso i social network.
«Oggi i rapporti interpersonali sono cambiati e le persone si conoscono e comunicano fra loro attraverso la scrittura, in un mondo in cui il contatto visivo e lo sguardo diventano l'eccezione e non più la regola...».
Si dice che lo sguardo sia lo specchio dell'anima, ma cosa succede quando è proprio quello a mancare?
Questa domanda assume forma e imperativo bisogno di una risposta nella trilogia di ritratti premiata a Paratissima 2017, in cui i volti di un uomo, di una donna e di una bambina, sfumando fino alla scomparsa dei tratti, lasciano l'osservatore senza punti di riferimento noti, pervaso da una sottile inquietudine, la stessa inquietudine che attraversa i nostri giorni, il nostro quotidiano sempre più orfano di contatti umani...